Cosa succede quando un soggetto defunto ha dei carichi pendenti cioè dei debiti che non ha saldato? Questa domanda potrebbe venire in mente a chi si trova, all’improvviso, a dover fare i conti con un’eredità. Quando qualcuno muore, gli eredi non ricevono esclusivamente i beni e il patrimonio del defunto. Sia che ci sia un testamento con le sue ultime volontà, sia che non abbia lasciato alcun documento scritto, anche i debiti passano agli eredi.
Questo è quel che viene chiamato debito ereditario.
Vediamo più nello specifico di cosa si tratta e cosa bisogna sapere per gestire questo genere di situazioni.
Cos’è il debito ereditario?
I debiti ereditari sono tutte quelle obbligazioni che gravavano sul defunto e che non risultano estinti al momento della sua scomparsa. Di questa categoria fanno parte sia la somma capitale che il defunto doveva ai suoi creditori, sia gli eventuali interessi maturati nel tempo. Occorre sottolineare che quegli interessi continuano a maturare anche dopo la morte del debitore finché non avviene il saldo del debito.
Esempi di debiti ereditari possono essere:
- Rate del mutuo
- Bollette delle utenze non pagate
- Imposte
Come vengono ripartiti i debiti del defunto tra gli eredi?
Secondo la legge, i debiti lasciati dal defunto e passati agli eredi vengono ripartiti tra gli eredi stessi in proporzione alle quote ereditarie. È il principio di divisione pro quota. Ciò significa che, in presenza di più eredi, su ciascuno di loro ricade il debito in misura proporzionale a quanto esso ha ereditato. In parole più semplici, i creditori non possono pretendere che sia soltanto uno degli eredi a estinguere il debito che aveva nei confronti del defunto ma dovrà rivalersi su ciascuno di essi. Questo principio, però, decade nel caso in cui il defunto abbia disposto diversamente nel proprio testamento, indicando una diversa ripartizione dei debiti.
Cosa fare per evitare di ereditare un debito
L’unico modo per non ereditare un debito è quello di rinunciare completamente all’eredità. Esistono dei termini precisi per poterlo fare. Nel caso in cui si sia già in possesso di un bene del defunto, la rinuncia all’eredità può essere fatta entro 3 mesi dalla morte. Se, invece, non si verifica questa situazione, l’erede ha tempo 10 anni dal momento dell’apertura della successione.
Per ulteriori informazioni vedi:
- https://www.diritto.it/come-si-ripartiscono-i-debiti-ereditari-tra-gli-eredi/