Esiste una forma di ansia quasi invisibile, che agisce in modo silenzioso ed è più difficile da individuare: l’ansia ad alto funzionamento. Negli ultimi anni se ne sente parlare sempre più spesso, anche se questa condizione di disagio psichico non è ufficialmente codificata e riconosciuta. Questo perché, rispetto alle classiche persone ansiose che mostrano segni evidenti e sintomi di natura psicofisica, chi soffre di questo disturbo dimostra di avere un buon funzionamento nei diversi ambiti della vita e non è in grado di riconoscere di avere un problema.
Una persona con ansia ad alto funzionamento, solitamente, si mostra molto produttiva sul lavoro, estremamente competente, ha capacità di organizzazione e pianificazione. È difficile, anzi quasi impossibile, che manchi una scadenza e dà sempre il massimo. Tende ad avere un’agenda sempre piena di impegni e appuntamenti di vario tipo, una vita sociale particolarmente attiva che sembra riuscire a gestire al meglio, tenendo ogni cosa sotto controllo. All’apparenza, individui del genere riflettono verso l’esterno un’immagine di successo e sicurezza.
Gli altri li considerano efficaci, forti, imbattibili.
Ma al di sotto della facciata, le cose stanno in un altro modo.
Caratteristiche dell’ansioso ad alto funzionamento
Nella maggioranza dei casi, chi sviluppa questo disagio ha una personalità di tipo perfezionista. Esige da sé stesso sempre di più, cercando di raggiungere la perfezione, spostando l’asticella sempre più in alto, senza riuscire mai a sentirsi pienamente soddisfatto.
Al di sotto, vi è una costante ricerca di rassicurazioni riguardo le proprie capacità e il proprio valore, il continuo timore di non riuscire a essere all’altezza dello standard prefissato, cosa che conduce a sviluppare un dialogo interiore contrassegnato da severa autocritica.
Ci si preoccupa in modo eccessivo dello sguardo e del giudizio degli altri, si ha paura di deluderli e per questo si tende sempre a dire di sì, ad accumulare compiti e impegni, a non tirarsi mai indietro nemmeno quando si è già sovraccarichi.
Il cervello dell’ansioso ad alto funzionamento procede al galoppo. Pensa continuamente, cercando di prevedere tutti gli scenari possibili per affrontare i problemi che potrebbero sorgere, rischi e pericoli. In questo modo, è sempre preparato a ogni possibile soluzione ma l’overthinking porta con sé pensieri negativi, che tendono a imporsi su tutti gli altri, in un continuo rimuginio.
Chi soffre di ansia ad alto funzionamento, inoltre, proprio per la propria tendenza a pianificare tutto, prova un forte disagio di fronte all’imprevisto e agli improvvisi cambi di programma che mandano all’aria quanto organizzato in precedenza.
Inoltre, sente il bisogno di essere sempre in movimento, sempre impegnato in una qualche attività. Questo perché non sopporta il vuoto e il silenzio, non riesce a stare solo con sé stesso. Quando non ha qualcosa da fare, l’impressione è che dovrebbe impiegare quel tempo vuoto in un’attività produttiva o perlomeno di intrattenimento, in modo da distrarsi dall’ansia che cresce. Questo meccanismo però non fa che alimentare ulteriormente l’ansia, impedisce di sentirsi tranquilli e di riposare.
Quel che risulta da tutto questo è uno stato perenne di ansia e stress nascosto sotto una patina di tranquillità.
Le conseguenze dell’ansia ad alto funzionamento
Lo stato di costante tensione indotto da questa problematica può rendersi manifesto attraverso una serie di sintomi.
- Dolori, tic o disagio fisico: il corpo spesso dà voce al nostro mondo interiore, alla sofferenza che ci teniamo dentro e non riusciamo a esprimere in altro modo. È possibile dunque che l’ansia si manifesti attraverso dei disturbi di tipo psicosomatico, che possono avere diversi organi bersaglio, dalla pelle (dermatiti) allo stomaco (disturbi di tipo gastrointestinale) al sistema muscolo-scheletrico (tensioni, contratture etc.)
- Stanchezza fisica e mentale: la tendenza a dire sempre di sì, gli impegni che si moltiplicano e la testa sempre piena di pensieri, tutto questo porta inevitabilmente a sentirsi esauriti, prosciugati di energie. Spesso, inoltre, si soffre d’insonnia, si fa fatica ad addormentarsi e pure quando si riesce a dormire, ci si risveglia senza aver riposato davvero.
- Irritabilità: questo stato di tensione e iperattivazione costante rende facilmente irritabili, capaci di reagire in modo molto irritato.
Come superare l’ansia ad alto funzionamento
Per uscire da una condizione di sofferenza, anche se latente, come quella rappresentata dall’ansia ad alto funzionamento, il primo passo è sempre quello di riconoscere di avere un problema.
La capacità di ascoltarsi e di raggiungere una certa consapevolezza riguardo la propria fragilità è il punto di partenza per riuscire a prendersi cura di sé.
Il consiglio migliore è sempre quello di rivolgersi a un professionista esperto che possa guidarti in un percorso mirato al ritrovamento di serenità e benessere psicofisico.
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