Vendere online era una necessità già prima della pandemia, ma dopo l’inizio delle chiusure localizzate e nazionali è diventato un imperativo quasi assoluto per chiunque abbia un negozio fisico e non voglia far sfumare nel nulla tutti i propri guadagni. Per aprire un e-commerce è assolutamente necessario rivolgersi ad aziende specializzate: ne abbiamo parlato con i proprietari di linkware.it, l’omonima azienda specializzata nella realizzazione di e-commerce.

Quali sono i consigli più importanti per chi vuole aprire un e-commerce?

Il primo e più importante è rivolgersi ad un’azienda specializzata nella realizzazione di questi siti. Aprire un e-commerce di per sé non è complesso, ma la ricerca necessaria alla realizzazione può anche richiedere mesi e strumenti estremamente specifici e professionali. Personalmente non consiglio di mettersi nelle mani di piccole agenzie senza esperienza sul tema, che probabilmente non conoscono né padroneggiano opportunamente questi strumenti. Per lo stesso motivo, non consiglio il fai-da-te, specie se dalle sorti dell’e-commerce dipende il futuro economico di un’azienda.

Da cosa bisogna partire?

Bisogna sempre tenere a mente che un e-commerce è una realtà multifunzionale, che non funziona da sola in quanto tale. Bisogna tenere conto dei rapporti con i fornitori, della possibilità di creare un magazzino, delle relazioni con il trasportatore o il corriere, con chi sta mettendo mano alla creazione del sito, dei grafici e dei fotografi che si occupano delle immagini o dei video del catalogo, degli esperti di pubblicizzazione, e così via. Un lavoro così imponente richiede la presenza di numerosi esperti, di più piccoli campi di competenza, che si coordinino tra di loro.

Immaginiamo di avere già chiare quali persone si occuperanno dell’e-commerce. Come possiamo dividere in fasi il lavoro?

La prima fase è quella della ricerca. Dobbiamo capire con il cliente che tipo di prodotto vende, come viene prodotto e acquisito dall’azienda, come lavorerà il magazzino, come si posiziona il brand nel proprio mercato di riferimento, cosa offrono e con quali modalità lo offrono i concorrenti, cosa possiamo modificare rispetto ai concorrenti per avere un vantaggio.

 

Poi si progetta il vero e proprio e-commerce: si apre il sito e si cura grafica ed interfaccia, si preparano foto, video e schede prodotto, si prendono accordi con gli istituti di pagamento sicuro online. Se necessario ci si appoggia anche a piattaforme di e-commerce già attive, come Amazon o Facebook Marketplace.

Poi tutto passa in mano al settore vendite e marketing. Il marketing studia la strategia per la promozione dell’e-commerce: gli utenti devono sapere che esiste e cosa offre di diverso rispetto ai concorrenti. Alcuni principi delle due discipline si fondono al momento dell’analisi dei dati, per esempio per capire come stia andando il funnel delle vendite o il traffico del sito, oppure se è necessario avviare delle campagne specifiche.

 

Tutto il resto è il lavoro che si svolge in corsa: modificare il catalogo, offrire promozioni, avviare nuove linee di vendita, e così via.

Qual è il costo complessivo dell’operazione?

Molto dipende dal tipo di e-commerce che si vuole aprire e da quanto materiale è già stato analizzato. Personalmente diffido di chi offre il proprio lavoro per meno di 7/10.000 euro per sito.