Frattura scomposta al polso, quali sono i tempi di guarigione?

La frattura del polso, quasi sempre, è riconducibile a cadute improvvise in avanti dove, per difendere il corpo, si distendono le mani e le braccia. Con questo movimento involontario è facile che il polso si fratturi quando impatta sul terreno o sul pavimento.

Tra i più importanti fattori di rischio rientrano l’età avanzata, l’osteoporosi e le carenze di vitamina D e/o Calcio.

Ecco perché i tempi di guarigione non sono mai uguali, perché oltre ai fattori fisici bisogna tener conto del tipo di terapia che è stata scelta: se la frattura è lieve si opta quasi sempre per la sola ingessatura. Nel caso in cui ci sia bisogno di un’operazione chirurgica i tempi di guarigione sono sicuramente più lunghi.

Quali sono i tempi di guarigione di una frattura scomposta del polso

I sintomi e i segni tipici di una frattura scomposta del polso consistono in:

Dolore
Gonfiore
Ematoma

Se una ingessatura mediamente deve essere tenuta per almeno 6 settimane, la guarigione completa di una frattura scomposta del polso può richiedere anche un anno di tempo.

Tra i fattori fisici che incidono sulla guarigione il primo è certamente l’età. Tutti noi sappiamo bene come con la vecchiaia le ossa tendano ad indebolirsi e il corpo umano è più soggetto alle fratture, così come il corpo di un bambino non è così forte come quello di un adulto.

Con l’avanzare dell’età anche un’assunzione inadeguata di vitamina D e di Calcio possono essere fattori determinanti per la guarigione visto che quando i valori di uno dei due o di entrambi calano aumenta esponenzialmente la fragilità ossea.

Certamente anche tutta una serie di fattori esterni incidono sui tempi di guarigione cercando, nel possibile, di non fare attività troppo pesanti nel periodo di convalescenza, soprattutto dopo il taglio del gesso.

Anche l’osteoporosi non permette una guarigione veloce, perché indebolendo le ossa, la loro calcificazione è più lenta e complicata.