Il numero di giovani aspiranti registi che si vogliono avvicinare al mondo del cinema è davvero alto, ma per riuscire ad avere successo, è necessario padroneggiare in maniera impeccabile le basi della regia: ad esempio, le principali tecniche di ripresa video che bisogna conoscere e usare alla perfezione.
Non esiste una sola tecnica per riprendere, e ci saremo resi conto che ogni regista ha un suo stile ed una o più tecniche di ripresa video che ama particolarmente e che alla fine contraddistinguono il suo cinema. Infatti alcune di esse sono molto particolari, e sono la ‘firma’ del regista: ma tutte servono a creare delle atmosfere uniche, a coinvolgere maggiormente lo spettatore, a ricreare particolari sensazioni e ad accompagnare la narrazione del film in modo originale, sottolineandone i momenti clou. Tuttavia un giovane regista deve necessariamente conoscere tutte le principali tecniche di ripresa video, prima di scegliere quelle che meglio lo contraddistinguono, come ci raccontano gli esperti di MegaProduction che di riprese video se ne intendono. E quali sono queste tecniche? Scopriamo insieme quali sono le più famose tecniche di riprese video, che oggi come oggi ciascun aspirante regista dovrebbe conoscere e dovrebbe padroneggiare.
Le tecniche di ripresa video più famose: ecco quali sono
- La carrellata circolare. Questa tecnica è una delle più famose: consiste in un giro completo (360 gradi) attorno al soggetto che si sta riprendendo. Consente di dare un’idea complessiva del soggetto e di rendere lo spettatore ‘partecipe’ del film, coinvolgendolo.
- Long Take. L’inquadratura di lunga durata consiste in una carrellata lunga e senza interruzioni. Si tratta di una delle tecniche di ripresa video più classiche, che permette di dare un senso di realtà allo spettatore.
- Piano sequenza. Si tratta di una tecnica che è detta anche sequenza senza stacchi, e non è da confondere con il long take.
- Steadicam Shot. Fra le tecniche di ripresa video, questa è molto nota perché venne abbondantemente usata da Kubrick nel capolavoro che è ‘Shining’: consiste in movimenti fluidi e lenti in grandi spazi come ad esempio, nel caso, l’Overlook Hotel, e permette allo spettatore di ‘visitare’ il luogo creando anche particolari effetti come sospensione, senso di solitudine e inquietudine.
- Trunk Shot, Corpse View. Le soggettive in questione sono le c.d. soggettive impossibili e sono fra le più facili da riconoscere: infatti sono usate da alcuni registi (come Tarantino, del quale son tipiche le inquadrature dal bagaglio) e poi da registi che li vogliono omaggiare. Il Corpse View è invece la prospettiva di un corpo a terra, tipica anche essa di Tarantino.
- Long Tracking Shot. La carrellata lunghissima, fra le tecniche di ripresa video più amate da Paolo Sorrentino, che regalano una certa poesia all’immagine, e che sono tipiche dei film che vogliono dare significati particolari.
- Zoomata. Lo zoom è un effetto inaspettato, che mira a creare un impatto nello spettatore: colori, luci che si avvicinano improvvisamente in maniera estremamente veloce creando quasi uno shock e contribuendo ad un ritmo esagerato e convulso.
- L’Effetto Vertigo. Il nome, è intuibile, deriva da uno dei più famosi film del noto regista di gialli Alfred Hitchcok, che per la prima volta usò questa tecnica nel film ‘La donna che visse due volte’. Questa tecnica di ripresa consente di creare un effetto vertigine e consiste in una veloce correlata in avanti, seguita da una all’indietro. Venne usata anche in un altro celebre film, ‘Lo Squalo’, ed ebbe assai successo. Ovviamente per avere successo con questa inquadratura bisogna saperla sfruttare al momento giusto, magari sottolineandola con effetti sonori.